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LA SCIMMIA NUDA - E il pensiero di Desmond Morris

  • Davide Fassola
  • 29 gen 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Una delle pagine più celebri dell'antropologia è stata scritta da Desmond Morris, antropologo inglese che ha condotto un'interessante esperimento: provare a studiare la specie umana come si è soliti fare con qualsiasi altra specie animale, senza alcun pregiudizio. I risultati sono stati sorprendenti. Ecco il pensiero dell'autore. <<Esistono centonovantatré specie viventi di scimmie con coda e senza coda; di queste, centonovantadue sono coperte di pelo. L'eccezione è costituita da uno scimmione nudo che si è auto-chiamato Homo sapiens. Questa razza eccezionale ed estremamente capace trascorre molto tempo ad esaminare i propri moventi più nobili ed altrettanto ad ignorare accuratamente quelli fondamentali. E' orgogliosa di possedere il cervello più voluminoso tra tutti i primati, ma cerca di nascondere il fatto di avere anche il pene più grande, preferendo accordare questo onore al possente gorilla. Si tratta di uno scimmione che usa molto i propri mezzi vocali, ha un acuto senso dell'esplorazione ed è rappresentato da molti esemplari, per cui è ormai tempo di esaminare il suo comportamento fondamentale. Io sono uno zoologo e lo scimmione nudo è un animale; esso costituisce un argomento facile per la mia penna e mi rifiuto di continuare ad evitarlo solo perché alcune sue forme di comportamento sono piuttosto complesse e sorprendenti. La mia giustificazione è che pur nel diventare tanto erudito, l'Homo sapiens è rimasto uno scimmione nudo e che nell'acquistare nuovi ed elevati moventi, non ha perso nessuno dei vecchi moventi più bassi. Spesso ciò gli provoca un certo imbarazzo, ma i suoi antichi impulsi gli appartengono da milioni di anni, i nuovi solo da qualche millennio, e non vi è alcuna speranza che egli possa scuotere via rapidamente l'eredità genetica che si è accumulata durante tutto il suo passato evolutivo. Sarebbe un animale molto meno preoccupato e più soddisfatto se solo affrontasse questa realtà. Forse è qui che lo zoologo può aiutarlo. Uno degli aspetti più strani delle ricerche svolte precedentemente sullo scimmione nudo è che queste ne hanno quasi sempre evitato i lati più evidenti. I primi antropologi si sono precipitati negli angoli più inverosimili della terra per scoprire verità fondamentali rigurardo alla nostra natura, disperdendosi in contesti culturali talmente atipici da essere ormai quai scomparsi. Sono ritornati son scoperte sensazionali sulle strane abitudini di accoppiamento, i bizzarri sistemi di apparentamento o i misteriosi procedimenti rituali di queste tribù ed hanno usato questo materiale come se fosse di importanza basilare per capire il comportamento della nostra specie presa nel suo insieme. Il lavoro svolto da questi ricercatori naturalmente si è dimostrato estremamente interessante ed è servito soprattutto a dimostrare che cosa può succedere quando un gruppo di scimmioni nudi viene bloccato in un vicolo cieco culturale. Esso ci ha rivelato quanto i nostri schemi di comportamento possano deviare dalla nosrma senza che per questo una società scompaia. Quello che non ci ha detto è quale sia il comportamento tipico del tipico scimmione nudo. Questo si può fare soltanto esaminando gli schemi di comportamento condivisi da tutti i membri normali e ben riusciti dei principali allevamenti, cioè i campioni della corrente principale che nell'insieme rappresentano la grande maggioranza. Da un punto di vista biologico, questo è l'unico sistema per affrontare il problema, al contrario, l'antropologo vecchio stile direbbe che i suoi gruppi tribali tecnologicamente semplici si avvicinano al nocciolo della questione più dei membri di civiltà maggiormente progredite. >> Il testo dell'autore prosegue nel prossimo articolo di Help Psicologia. Le pubblicazioni sono stabilizzate sul lunedì e sul giovedì, verso le 18.


 
 
 

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