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LA FIGURA DELLO PSICHIATRA - Secondo Franco Basaglia

Basaglia è un nome importante nella psichiatria: nato nel 1924 e morto nel 1980, è stato uno psichiatra e un neurologo italiano. L'inizio della sua carriera avviene presso l'Ospedale Psichiatrico Provinciale di Gorizia, del quale diviene direttore nel 1961, e qui realizza una comunità terapeutica sul modello inglese. E' l'ispiratore della legge 180 del 1978, detta anche 'Legge Basaglia', che decreta un0importante riforma dell'istituzione manicomiale. Il brano che vi proponiamo altro non è se non una sorta di dichiarazione di intenti da parte dell'autore sugli obiettivi che deve prefiggersi la comunità terapeutica e sulle scelte che lo psichiatra è chiamato a fare. <<L'unica possibilità che ci resti è di conservare il legame del malato con la sua storia – che è sempre storia di sopraffazioni e di violenze – mantenendo chiaro da dove provenga la sopraffazione e la violenza. Per questo rifiutiamo di proporre la comunità terapeutica come un modello istituzionale che verrebbe vissuto come la proposta di una nuova tecnica risolutrice di conflitti. Il senso del nostro lavoro non può che continuare a muoversi in una dimensione negativa che è, in sé, distruzione e insieme superamento. Distruzione e superamento che vadano oltre il sistema coercitivo-carcerario delle istituzioni psichiatriche, quello ideologico della psichiatria in quanto scienza, per entrare nel terreno della violenza e dell'esclusione del sistema socio-politico, rifiutando di farsi strumentalizzare da ciò che si vuole negare Siamo perfettamente consci del rischio che stiamo correndo: essere sopraffatti da una struttura sociale basata sulla norma da essa stabilita e oltre la quale si entra nelle sanzioni previste dal sistema. O ci lasciamo riassorbire e integrare, e la comunità terapeutica si manterrà nei limiti di una contestazione all'interno del sistema psichiatrico e politico senza intaccarne i valori (il che significa dover ricorrere, per sopravvivere ai propri progetti, a un'ideologia psichiatrico-comunitaria come soluzione del problema psichiatrico parziale e specifico); o continuare a minare- ora attraverso la comunità terapeutica, domani attraverso nuove forme di contestazione e di rifiuto – la dinamica del potere come fonte di regressione, malattia, esclusione e istituzionalizzazione a tutti i livelli. La nostra posizione di psichiatri ci impone nella necessità di una scelta diretta: o si accetta di essere gli appaltatori del potere e della violenza (e allora ogni azione di rinnovamento contenuta nei limiti della norma sarà entusiasticamente accettata come solutione del problema); o si rifiuta questa ambiguità tentando (nei limiti del possibile, dato che siamo ben consci di far noi stessi parte di questo potere e di questa violenza) di affrontare il problema in modo radicale, edigendo che venga inglobato in un discorso generale che non può accontentarsi di soluzioni parziali, mistificate. Noi abbiamo operato la nostra scelta che ci obbliga a mantenerci ancorati al malato, come il risultato di una realt- che non si può evitar di chiamare in causa. Per questo ci costringiamo a continue verifiche e superamenti che, troppo superficialmente, vengono interpretati come segni di scetticismo o di incoerenza nei confronti della nostra stessa azione. Solo la verifica delle contraddizioni della nostra realtà può salvarci dal cadere nella ideologia comunitaria per distruggere i risultati schemaatici e codificati della quale dovremmo aspettare un nuovo rovesciamento. Nel frattempo l'establishment psichiatrico definisce – seppure non ufficialmente – il nostro lavoro, come privo di serietà e di rispettabilità scientifica. Il giudizio non può che lusingarci, dato che esso ci accomuna finalmente alla mancanza di serietà e di rispettabilità, da sempre riconosciuta al malato mentale e a tutti gli esclusi>>. Proseguiamo settimana prossima con la parte riguardante la riconquesta del contenuto umano della vita. Intanto specifichiamo che nel testo parlare di sistema ideologico nella scienza psichiatrica ha qui una valenza negativa, di mistificazione e di dogma, come viene chiarito più avanti nel testo.

p.s.

purtroppo il sito è momentaneamente in manutenzione, sarà attivo nuovamente per qualche ora, per l'incontro di questa sera, che inizierà tra 30 minuti circa, è necessario dunque utilizzare il vecchio sito: https://helppsicologia.wixsite.com/helppsicologia/chat per il resto le modalità d'accesso restano invariate. Vi avvisiamo inoltre che domani il dott. Vito Leone sarà presente a partire dalle ore 19,30 (e non dalle 19 come previsto dagli orari) Vi invitiamo inoltre a seguire gli aggiornamenti su questa pagina Facebook e ci scusiamo per il disagio


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