COME SI RIDUCONO I PREGIUDIZI? - Se lo è chiesto Paolo Crepet, che elabora il testo che segue:

<<(...) I fattori che alimentano la tendenza al pregiudizio sono, come abbiamo visto, l'appartenenza a un gruppo, la condivisione di valori comuni e gli stereotipi. Esistono però fattori che, al contrario, scoraggiano atteggiamenti pregiudiziali, specie quando essi danno luogo a comportamenti lontani dalla tolleranza reciproca. Questi fattori sono riassumibili in quella che è stata denominata l'ipotesi del contatto: se le persone che si ritengono reciprocamente diverse cominciassero a frequentarsi, ad avvicinarsi, scoprirebbero elementi di vicinanza e affinità. Aumentare gli scambi sociali aiuta a non considerare l'altro come estraneo, riconoscendo alcune somiglianze. L'attuazione di condotte più tolleranti diventa possibile se si comprende da dove derivano determinate differenze sociali o culturali, se si conoscono la storia personale e familiare di alcune persone o quella collettiva del popolo a cui appartengono. Conoscere i vissuti che stanno dietro le scelte di un individuo, aiuta a sospendere il giudizio di valore morale sull'altro. Si può dare per acquisito il fatto che conoscere chi è diverso, ovvero chi ha abitudini, usi, mentalità diverse dalla nostra, sviluppa e arricchisce la natura umana, mentre l'atteggiamento contrario porta alla trasformazione e alla cronicizzazione delle idee in modi di pensare gretti e distruttivi. Sicuramente la collaborazione per il raggiungimento di fini comuni può aiutare a ridurre il pregiudizio e avvicinare le persone. Tuttavia, se la collaborazione non porta al conseguimento dell'obiettivo comune ma al fallimento, ciascuno tenderà a biasimare l'altro e a considerarlo responsabile dell'insuccesso. La riflessione sul pregiudizio è ancora oggi di primaria importanza, soprattutto alla luce delle trasformazioni prodotte dalla globalizzazione e dalle sempre più frequenti interconnessioni fra culture diverse.>>