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INTERNET ADDICTION DISORDER - IAD, un problema del presente

Risale a più di dieci anni fa la prima ricerca di uno psichiatra, Ivan Goldberg, che arrivò ad elaborare la teoria dellIAD, ovvero dell'Internet Addiction disorder, che può essere definito come un disturbo che prevede la dipendenza da Internet. Da allora la teoria non è mai più stata abbandonata e molto inchiostro è stato versato sull'argomento, a livello internazionale, e peraltro su più livelli. Citiamone alcuni. Il livello epidemiologico, ovvero quegli studi che permettono di comprendere quale sia il ritmo e i fattori di diffusione di tale disturbo; Il livello patologico, ovvero tentare di indagare quelle che sono le cause dello IAD, ma anche quale sia stata la sua evoluzione, e quali danni provoca in una persona che ne sia effettivamente affetta; Il livello diagnostico, ovvero l'individuazione dei criteri di rilevazione e di definizione; Il livello terapeutico, ovvero andare a comprendere in che modo di possono sostenere e curare i pazienti. Esistono sei differenti forme di dipendenza patologica, e sono state tutte classificate nel DSM-V, ovvero nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Queste tipologie riguardano il rapporto all'ambito di interesse entro il quale il paziente ha manifestato il suddetto disturbo. Per essere più chiari, si può dunque affermare che l'Internet Addiction Disorder comprenda le dipendenze dalla rete che sono relative ad attività, ad esempio, pornografiche, o videoludiche, o di relazioni sociali virtuali, come ad esempio nei casi dei social network e delle chat, ma anche la dipendenza da notizie, nonché la continua ricerca delle stesse, o l'acquisto compulsivo di articoli di più disparata provenienza, per non arrivare a parlare della tragedia del gioco d'azzardo. Per gli studiosi, attivi negli ultimi anni, è stato individuato un confine tra normale fruizione di internet e dipendenza: il confine si oltrepassa quando l'uso della rete divente talmente continuo ed indispensabile per quella persona da comprometterne le normali attività quotidiane. Ma più specificamente, il bisogno irrefrenabile di connessione anche in contesti inadeguati, è un problema conseguente alla contrazione di IAD, così come anche la perdita della cognizione del tempo, l'euforia conseguente la navigazione, o altre volte l'irritabilità, l'aggressività, e logicamente l'insofferenza di fronte alla mancanza del web, la dimenticanza dei propri impegni e la negligenza delle relazioni sociali reali. Questi possono anche essere considerati i sintomi che possono far comprendere che si sta oltrepassando il limite, che si sta manifestando una patologia che è da considerarsi seriamente invalidante, e che mette in serio pericolo la salute e il benessere della persona, oltre al normale proseguimento nelle proprie attività quotidiane ed esterne al web, come ad esempio il lavoro, ma anche lo studio, la famiglia, gli amici e le relazioni sociali. Viene dunque da domandarsi quli siano le cause di tale disturbo. Una prima risposta può essere individuata nel fatto che proprio grazie ad Internet l'individuo può riuscire ad ottenere una risposta facile ed immediata a basilari bisogni umani, come ad esempio l'aggregazione, la visibilità, il mantenimento di un immagine sociale positiva. Ma esistono altre concause che concorrono nella creazione di tale disturbo all'interno dell'individuo: un esempio lampante può essere la depressione, ma anche problemi più comuni come l'ansia e lo stress, o l'isolamento. Alcuni, poi, individuano anche difficoltà nelle relazioni sociali (quelle reali) oppure hanno problemi e altre dipendenze come ad esempio quelle dell'alcool e della droga. Ebbene l'Internet Addiction Disorder si verifica in particolare nella popolazione maschile, quella di fascia compresa tra gli undici e i ventitré anni, che deve suscitare maggiore preoccupazione proprio per la fascia dei 'nativi digitali', ovvero gli individui che vanno, ad oggi, dai quattro ai dodici anni, che sono abituati fin dalla più tenera infanzia all'utilizzo del web, e che, data l'età, sono anche però psicologicamente indifesi per sostenere il rischio della dipendenza. Come si combatte tale fenomeno, in Italia? Alcuni importanti istituti sanitari si sono già attivati, così come anche associazioni private e pubbliche: i pazienti vengono dunque accolti in aree di ascolto e di sostegno. Dunque se pensi di soffrire di IAD, o se pensi che persone a te care siano affette da tale dipendenza, non far finta di nulla, e non ignorare il problema, che in questo modo potrà soltanto aggravarsi. Attivati immediatamente e cerca l'indirizzo, oppure chiama il numero verde dell'area sanitaria più vicina a te per contrastare gli effetti della pericolosa dipendenza dal web.


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