top of page
Cerca

Skinner e l'educazione - Le macchine per insegnare e gli insegnanti

  • Davide Fassola
  • 4 nov 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Skinner Burrhus Frederic è stato un importante esponente del comportamentismo statunitense: grazie a lui abbiamo ricerche importanti sul comportamento operante o strumentale, prima alternativa alle teorie del russo Ivan Pavlov, ma anche progressi sul comportamento verbale e sulla definizione operazionale dei termini psicologici, nonché l'avvio dei programmi di istruzione programmata.

“In generale il valore delle macchine per insegnare è frainteso. Spesso si suppone che non siano altro che semplici aggeggi destinati a svolgere meccanicamente funzioni che in passato spettavano all'insegnante in carne ed ossa. Ne sono un esempio le esercitazioni. L'insegnante si deve rendere conto di quello che l'allievo ha imparato e lo può fare con l'aiuto di macchine; oggigiorno la verifica mediante la macchina a testo multiplo è una pratica comune. Poco meno di quarant'anni fa Sidney Pressey faceva rilevare che lo studente impara qualcosa allorché gli si dice se le sue risposte sono giuste o sbagliate, e che una macchina che gli consenta di controllarle da sé potrebbe, di conseguenza, insegnare. Pressey partiva dal presupposto che l'allievo avesse studiato la materia prima di sottoporsi al controllo meccanico, ma alcune versioni moderne della sua macchina presentano anche l'argomento sul quale l'allievo deve essere esaminato sicché imitano, e presumibilmente potrebbero anche sostituire, l'insegnante. Ma rendere l'allievo responsabile della materia di insegnamento che gli viene assegnata non equivale a insegnare, anche se il sistema è entrato largamente nella prassi della scuola e dell'università moderna. E' semplicemente una maniera di indurre lo studente ad imitare senza l'intervento di qualcuno che gli insegni.

Le macchine sostituiranno gli insegnanti? Al contrario, sono attrezzature preziose che gli insegnanti impiegheranno per risparmiare tempo e fatica. Assegnando certe funzioni meccanizzabili alle macchine, l'insegnante potrà svolgere la parte di essere umano indispensabile che gli è propria. Potrà insegnare a un numero maggiore di allievi – il che probabilmente risulterà inevitabile se si vorrà soddisfare la pressante domanda di istruzione che proviene da tutte le parti del mondo- ma lo potrà fare impiegando un minor numero di ore e assumendosi un carico più ridotto di impegni gravosi. In compenso dell'aumentata produttività potrà chiedere alla società di assicurargli migliori condizioni economiche”

Il brano di oggi è tratto da 'La tecnologia dell'insegnamento', dove Skinner affermerà anche che “Assegnando certe funzioni meccanizzabili alle macchine, l'insegnante potrà svolgere la parte di essere umano indispensabile che gli è propria”. L'autore, dunque, va contro l'opinione comunemente diffusa per cui le macchine 'disumanizzano' l'attività dell'insegnamento e non sostituiscono l'insegnante. Le macchine sono in realtà utili perché alleggeriscono il lavoro del docente nella parte meno umana dell'insegnamento, cosicché lo studente apprenda in maniera regolare, efficiente, sicura.

Il testo fu pubblicato nel 1970, con traduzione di L. Magliano presso la casa editrice 'La Scuola' di Brescia.


 
 
 

Comments


Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page